Un sondaggio internazionale, dal titolo Imagine circularity, punta a verificare la percezione e la visione dell’economia circolare e migliorarne conoscenza e diffusione.
Le domande
Come viene percepito il concetto di economia circolare, sempre più utilizzato e talvolta anche abusato? Quali azioni sono più importanti? Quale priorità assegnare ad azioni come ‘riciclare’, ‘recuperare’, ‘riprogettare’ per la trasformazione verso un’economia circolare? Sono alcune delle domande del sondaggio internazionale “imagine circularity”, online fino al 19 aprile, realizzato con l’obiettivo di verificare la percezione e la visione dell’economia circolare a livello globale e migliorarne conoscenza e diffusione (https://survey.imagine-circularity.world/c/italiano?).
Il sondaggio
Il sondaggio vuole consentire una migliore comprensione del concetto di circolarità non soltanto tra gli addetti ai lavori, ma verso la società nel suo complesso; dai policy maker alle istituzioni pubbliche, dalla business community fino ai consumatori, la società civile, i media egli altri soggetti che possono contribuire ad una transizione più rapida da un’economia lineare prendi-produci-getta a un’economia circolare rivolta alla rigenerazione dei cicli e delle risorse.
Le aree tematiche
Il questionario, disponibile in diverse lingue tra cui l’italiano, si compone di una parte comune a tutti i Paesi, con domande divise in 6 aree tematiche che riguardano visione, azioni, ambiti e attività quotidiane legati all’economia circolare, con l’aggiunta di 3 temi/domande specifiche per ogni Paese. Per l’Italia sono:
Economia circolare e cambiamenti climatici
Scelte di acquisto e consumo alimentare
Ruolo dei diversi attori per la transizione circolare
L’iniziativa è promossa da REVOLVE Circular, organizzazione no profit impegnata per una transizione verso una società sempre più circolare ed inclusiva, dal Copernicus Institute of Sustainable Development dell’Università di Utrecht in collaborazione con l’Università di Torino, l’Università di Messina, l’Università di Chieti-Pescara, con il supporto di ICESP – la Piattaforma Italiana degli Attori per l’Economia Circolare, tra cui, in particolare ENEA, che coordina la piattaforma, e PVC Forum Italia.
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